Ti è mai capitato di avere sintomi improvvisi di irritazione come arrossamenti o prurito alle mani? Quando succede tendiamo a minimizzarlo. Eppure, secondo gli ultimi dati dell’Associazione Immunologi Italiani (1), 1 italiano su 3 rischia di sviluppare questi sintomi. Il motivo?

Casa dolce casa: o forse no.

Secondo una ricerca di Assosalute (2), il 16% di questi sintomi nasce tra le nostre mura di casa. Le principali cause sono: presenza di umidità e di muffa, di insetti che si annidano nella polvere – come gli acari – e l’utilizzo di prodotti per la pulizia che possono rilasciare sostanze chimiche irritanti.

Con questo non vogliamo dire che devi traslocare in giardino. Infatti, se conosci la causa puoi anche trovare la soluzione. Se per l’umidità e la polvere basta deumidificare le stanze e dare una bella ripulita, il capitolo dei detergenti merita una spiegazione in più. Ti chiederai infatti che cosa ci possa essere di male in un prodotto che pulisce e disinfetta.

Dipende dalla composizione chimica

I detergenti che usiamo tutti i giorni (e anche i cosmetici) contengono molte sostanze al loro interno. Ognuna di queste svolge funzioni diverse. Alcune hanno la funzione di “pulire”, altre di conservare il prodotto, altre ancora di profumarlo, e così via.

Ma queste sostanze non sono tutte uguali. Ad esempio, per svolgere la funzione pulente si può scegliere tra diverse materie. Alcune puliscono molto bene, ma per farlo aggrediscono con forza anche la superficie dove si deposita lo sporco. Se la superficie “aggredita” dal detergente è il tessuto di un abito o lo smalto di un piatto, correremo il rischio di rovinarli, ma niente di più. Se invece quella superficie è la nostra pelle, queste sostanze possono compromettere il suo film idrolipidico. In che modo?

Dermatite da contatto

Quando parliamo di irritazione della cute dovuta all’utilizzo di detergenti, parliamo di reazioni infiammatorie successive al contatto con queste sostanze. Le caratteristiche tipiche di una reazione infiammatoria sono: rossore, calore, gonfiore, e lesioni. Durante una reazione infiammatoria, la pelle perde momentaneamente la capacità di svolgere le sue normali funzioni – fungere da barriera protettiva per l’organismo, essere elastica, ecc. Questo può accadere perché le sostanze con cui veniamo a contatto sono molto aggressive e attaccano letteralmente la pelle, ad esempio corrodendola (come l’ipoclorito di sodio contenuto nella candeggina).

Per questa ragione, quello che facciamo quando formuliamo un detergente è quella di trovare un equilibrio tra sostanze che svolgano bene il loro lavoro, e altre che possano annullare il più possibile il rischio di irritazione. Come è possibile fare questo?

Creare dei detergenti delicati

All’interno dei nostri detergenti eco-biocompatibili utilizziamo tre soluzioni. Anzitutto, utilizziamo materie prime di origine vegetale come base per i prodotti. La loro corretta formulazione ci permette di abbassare in modo significativo il potenziale irritante dei nostri detergenti, offrendo allo stesso tempo prodotti efficaci e rispettosi del naturale film idrolipidico della pelle.

La seconda è di utilizzare solo ingredienti quelli che sono veramente necessari. Sembra una cosa ovvia ma non lo è. Molto spesso i detergenti sono ricchi di materie prime che hanno il solo scopo di rendere il prodotto più bello. Questo vuol dire profumato, con colore vivace e con una bella viscosità vellutata. Ma siccome ogni ingrediente porta sempre con se un minimo di rischio, pensiamo che sia più utile tenere fuori tutte le sostanze che stanno dentro solo per bellezza.

L’ultima soluzione è di stemperare l’azione delle materie più aggressive con altre che invece siano molto delicate. Ad esempio, all’interno del nostro lavatrice liquido per le pelli sensibili adoperiamo il Sodium Coceth Sulfate, che ha una buona capacità pulente , assieme alla Glicerina e al Caprylyl Glucoside, che servono invece a rendere la formula delicata.

 

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  1. http://www.allergicamente.it/allergie/cutanee. Il 32,1% degli italiani è allergica al nichel ed è pertanto potenzialmente a rischio di sviluppare sintomi di irritazione e infiammazione nel contatto con prodotti che gli contengono.
  2. http://assosalute.federchimica.it/Libraries/ASSOSALUTE_-_COMUNICATI_STAMPA/03-10_Comunicato_stampa_Assosalute_-_Allergie_marzo_2015.sflb.ashx.

 

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