“Non si può rimanere sempre sulla cresta dell’onda”. Questa è una di quelle frasi che si sentono dire spesso nel mondo dello spettacolo. Per un prodotto detergente, invece, rimanere “sulla cresta dell’onda” deve essere un dovere. Cosa vogliamo dire? Che i prodotti devono essere sicuri per le persone e capaci di svolgere la loro funzione per tutto il tempo necessario. Ma come è possibile fare questo?

Come conservare l’efficacia dei detergenti

Per mantenere inalterata la loro qualità, i detergenti vanno protetti dai microbi. Infatti, batteri e funghi possono trovare un luogo confortevole in questo genere di prodotti e dare luogo a lieviti e muffe. La proliferazione dei microbi rende il prodotto non solo inefficace, ma pericoloso per la nostra salute, con il rischio di crearci dei disturbi cutanei – anche gravi – come infezioni o irritazioni. Per evitare che accada, è importante che ogni detergente sia stato realizzato con un sistema di conservazione adeguato. Uno degli stratagemmi che si può impiegare è quello di utilizzare a proprio favore il pH del prodotto. Ma in che modo?
Di per sé, infatti, il valore del pH dice se una sostanza è acida, neutra o basica. Per quanto riguarda i detergenti, però, il pH ha anche una funzione specifica per la pulizia. Ad esempio, un prodotto con pH basico è efficace sullo sporco di certi residui alimentari, mentre un prodotto con pH acido è efficace sui residui calcarei.

A pH acidi o basici i microbi non sopravvivono e quindi il prodotto si conserva bene senza dover utilizzare tante altre sostanze.

I prodotti per i tessuti delicati o per l’igiene personale, invece, che devono avere un pH neutro per essere più delicati o compatibili con la nostra cute, necessitano dell’aiuto di alcuni agenti conservanti.

I conservanti non sono tutti uguali

I conservanti svolgono nei detergenti e nei cosmetici per l’igiene personale un’azione battericida. Ci possono essere conservanti aggressivi e conservanti naturali. I primi funzionano molto bene e vengono utilizzati nei detergenti tradizionali. Sono capaci di prevenire del tutto la proliferazione dei microbi e della muffa, ma sono così forti che possono interagire con il film lipidico della nostra pelle irritandola, oppure innescando delle reazioni allergiche. Alcuni sono anche cessori di formaldeide, e quindi vanno proprio evitati, come abbiamo detto parlando dell’inquinamento ambientale in casa.

I conservanti naturali – come il Potassium Sorbate ed il Sodium Benzoate – sono invece più blandi. Non sono dei killer di microbi come gli altri, ma comunque sono capaci di mantenere inalterata la qualità del prodotto nel tempo. In particolare, nei prodotti eco-biocompatibili hanno la funzione di evitare che gli elementi di origine vegetale vengano decomposti dai batteri.

Detergenti per le pelli sensibili

Nel caso tu abbia avuto problemi di irritazione con alcuni prodotti, oppure stai utilizzando dei detergenti per gli spazi dove giocano i tuoi bambini, fa’ attenzione ai conservanti che possono esserci contenuti.

All’interno della linea Bio2 Sensitive per le pelli sensibili abbiamo scelto di fare il possibile per le persone che soffrono la presenza di questi ingredienti. Nei prodotti per la pulizia della casa abbiamo giocato con il pH del prodotto per poter eliminare a prescindere la loro presenza. Nei prodotti per l’igiene personale, dove invece il pH deve essere neutro, abbiamo utilizzato degli additivi alimentari come il Potassium Sorbate ed il Sodium Benzoate per garantire la sicurezza del contenuto nel tempo.

 

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